AMMIRAMI

Il piccolo centro di Montesinaro, frazione di Piedicavallo, è parte di un territorio montano contraddistinto da un’alternarsi di architetture rurali di matrice artigianale e versanti, non antropizzati, boscati o adibiti a pascolo: la Valle Cervo.

In particolare, l’area in cui si sviluppa il presente progetto si colloca ad est dell’abitato di Montesinaro, nella valle del Torrente Chiobbia, tra la confluenza con il Torrente Valdescola e l’immissione nel Torrente Cervo. Quest’ambito, interessato negli anni da svariati fenomeni alluvionali, è stato oggetto di interventi idraulici che ne hanno manipolato l’assetto naturale con il solo intento di salvaguardare le frazioni a valle e la strada che collega Biella e Piedicavallo.

La necessità più sentita dalla comunità di Piedicavallo consisteva nel ripristinare il collegamento tra le frazioni Montesinaro ed Alpe Fontana, distrutto dalle piene del torrente Chiobbia. La mancanza di una struttura di collegamento tra le due sponde del torrente è stata colmata dall’esperienza degli abitanti locali che, al fine di risalire la costa boscata, guadano il torrente nel punto più favorevole.

L’obiettivo, ricercato con la collaborazione dell'Ing. Eva Ferraris, è stato quello di riqualificare quest’ambito e valorizzarne le potenzialità, intervenendo sul territorio mediante la creazione di un contesto fruibile in modo sicuro sia da parte di un turismo responsabile, sia da tutti coloro che abitano, conoscono e apprezzano questi luoghi.

Charles L’Eplattenier, maestro di Le Corbusier, disse al suo allievo: “soltanto la natura è ispiratrice, la sola verità e supporto di tutte le attività umane”.

La natura stessa, infatti, osservata nella sua vera essenza, ove ancora rigogliosa ed autentica, è in grado di generare immagini ed emozioni uniche, che possono trasformarsi in elementi interessanti per la progettazione.

AmmiRAMI” nasce da questo concetto ed, attraverso la sua rielaborazione, origina un’architettura organica, che si fonde con il paesaggio circostante, senza ostacolarne la contemplazione.

In particolare, l’idea della passerella pedonale nasce dall’osservazione di un ramo adagiato in uno specchio d’acqua. Lo stesso, mutata la sua essenza originaria, si trasforma in un elemento di utilità, divenendo parte integrante dello specchio d’acqua come appoggio per gli animali che lo popolano.

Ciò che appare come un evento stravolgente per l’equilibrio naturale, viene recepito dalla Natura come un mutamento favorevole del proprio equilibrio.

L’ispirazione visiva del ramo adagiato sullo specchio d’acqua rivela una chiarezza funzionale ed estetica ben calabile nel contesto in oggetto, ove la volontà comune risulta quella di riconferire la naturalità originaria ad un paesaggio antropizzato.

L’attuale pista di cantiere, realizzata in concomitanza degli eventi alluvionali al fine di provvedere alla manutenzione del corso d’acqua e delle sponde fluviali e caratterizzata da una forte connotazione antropica, è stata convertita tramite alcuni interventi in un percorso turistico-naturalistico.

Sono state previste due aree di sosta attrezzate con panche, tavoli e porta biciclette; gli arredi sono stati realizzati su disegno dei progettisti a ricalcare l’idea ispiratrice della passerella. Si è previsto, inoltre, la realizzazione di due accessi al fiume nei punti più favorevoli che verranno opportunamente segnalati; in questo modo verrà garantita una maggiore sicurezza agli utenti che attualmente si recano sulle sponde del torrente.

Gli arredi saranno caratterizzati, oltre che dalla forma organica del ramo, da una struttura di sostegno in metallo zincato e da rivestimenti in legno alternati a metallo brunito.