AZIENDA AGRICOLA "ROSAZZA GIANIN ALBERTO"

Il progetto di intervento riguarda il complesso di edifici rustici e terreni agricoli siti nel comune di Rosazza (BI), in località Fienbello con la finalità di ampliare l'offerta dell'azianda agricola insediando alcune attività complementari quali la ristorazione e l'ospitalità in ambito agrituristico.

La località Fienbello si trova alla sinistra orografica del torrente Cervo in corrispondenza del punto di confluenza del torrente stesso con il Rio Pinchiolo, nel territorio del comune di Rosazza (BI). Trattasi di una zona soprelevata rispetto al letto dei corsi d'acqua che presenta una orografia relativamente  favorevole, in buona parte costituita da pascoli in lieve pendenza verso sud-ovest. Grazie alla sua posizione, appena a ridosso di un versante montano posto a nord-est, quindi con orizzonte ampiamente aperto verso sud e ovest, la località presenta buone caratteristiche di esposizione solare che già in passato hanno favorito l'insediamento umano al fine di consentire lo sfruttamento delle limitate risorse naturali  a disposizione nella zona. Ivi sono presenti ampi pascoli e numerosi piccoli nuclei di antichi edifici rurali isolati, oggi del tutto abbandonati, salvo alcune eccezioni. Il nome stesso della località suggerisce la prevalente attività che vi si svolgeva. L'attività prevalente era l'allevamento di bestiame per la produzione di carne, latte e suoi derivati, la coltura del bosco per ricavarne la legna per le costruzioni e da ardere e la conduzione dei pascoli per il sostentamento degli animali.

Sono ancora oggi abbondantemente visibili i ruderi di questi microinsediamenti agricoli sorti in posizione ravvicinata gli uni agli altri, conformati in modo particolare e originale, tale da consentire l'ottimizzazione delle limitate risorse a disposizione.

Ogni nucleo risulta costituito da una serie di moduli ripetitivi, organizzati su due livelli, prevalentemente affiancati sul lato lungo o, in alternativa, secondo la direzione più favorevole per assecondare l'orografia del terreno. Ogni modulo era costituito da un locale cantinato, con volta a botte, e da un locale soprastante al quale si accedeva attraverso una scaletta esterna. Le murature erano interamente costruite in pietra a secco o mediante l'utilizzo di
esigue quantità di calce; le coperture presentavano orditura lignea e manto in lose di pietra; i serramenti erano in legno.

Il piano inferiore era adibito al ricovero degli animali mentre il piano superiore ospitava la residenza temporanea del margaro entro la quale svolgeva le attività quotidiane quali la trasformazione del latte in formaggio. ll progetto prende le mosse dall'esigenza di consolidare, nella maggior
quantità possibile, le strutture esistenti di proprietà dell'azienda apportando le sole modifiche indispensabili operando attraverso una attenta valutazione statica preliminare.

I volumi che si andranno a recuperare per le nuove funzioni si svilupperanno esattamente all'interno delle sagome originarie, riproponendo un nuovo sistema di copertura secondo le tecniche tradizionali. Le soprelevazioni delle quote di copertura, ove imprescindibili a causa dell'inadeguatezza dei volumi preesistenti, saranno ottenute realizzando una struttura di sostegno a pilastri di pietra, innestati sulla muratura preesistente; le soprelevazioni
saranno invece tamponate con pareti in legno più leggere collocate fra i nuovi pilastri e poggianti sulla muratura in pietra preesistente, in modo da restituire una immagine coerente del complesso seppur denunciando in modo chiaro i nuovi volumi.
I due volumi in ampliamento che si andranno a realizzare (la manica di collegamento fra i due nuclei e la piccola porzione centrale a nord in corrispondenza dell'ingresso e dei nuovi servizi igienici),
saranno realizzati anch'essi su un basamento in pietra, fino alla quota del piano di calpestio, con pilastri verticali sempre in pietra
e tamponamenti principali in legno.

Schematicamente la nuova struttura sarà organizzata in quattro blocchi disposti in successione secondo l'asse est-ovest mediante i criteri di seguito
illustrati.
Al margine ovest troveranno posto tre camere da letto doppie con relativi servizi igienici indipendenti con funzioni di ospitalità.
Esse avranno accesso diretto dall'esterno, quindi indipendenti e saranno collocate alla quota del terreno originale, in corrispondenza del livello inferiore preesistente. Come già detto ciò consentiràdi non realizzare ampliamenti ne in termini di superficie ne in termini di volume rispetto alle sagome dei volumi preesistenti. I pavimenti saranno realizzati su di un nuovo vespaio aerato e le murature originarie saranno recuperate mediante un consolidamento strutturale e attraverso la realizzazione di contropareti interne in grado di garantire un adeguato livello di coibentazione.

Il secondo blocco in posizione più centrale sarà realizzato partendo dal mantenimento dei tre locali cantinati voltati ancora esistenti nonché attraverso un ampliamento volumetrico verso nord al fine di regolarizzare la sagoma e ricavare gli spazi necessari all'attività.
Qui troveranno posto il disimpegno di ingresso aperto verso nord, uno spazio attrezzato a bar e due salottini. Questi locali saranno collocati al livello superiore al fine di rispettare le quote imposte dai locali voltati sottostanti; occorrerà naturalmente assecondare i dislivelli interni che saranno raccordati mediante gradini. Le cantine manterranno una funzione prettamente di testimonianza nel rispetto di tutti i loro elementi costitutivi originari (murature,
volte, pavimenti, ecc.). Sempre a livello delle cantine, in corrispondenza della porzione in ampliamento, troveranno posto la scala di collegamento con l'ulteriore blocco a est e il nucleo di bagni a servizio dell'attività di ristorazione.

Il successivo blocco ospiterà la sala ristorante e i locali di servizio alla cucina. Come già detto, si tratta di una realizzazione ex novo al fine di porre in comunicazione i due nuclei edilizi preesistenti a est e a ovest. Esso sarà realizzato in posizione arretrata rispetto al filo sud di edificazione dei due corpi in modo da rispettare il distacco minimo nei confronti dell'edificio presente.

Infine il blocco più a est verrà ricavato partendo dal recupero dell'edificio esistente e sarà occupato dalla cucina. Anche in questo caso il piano pavimento è stato collocato alla quota necessaria per il mantenimento del locale voltato sottostante che verrà recuperato e valorizzato secondo i suoi elementi costitutivi originari. La cucina deve necessariamente prevedere una dotazione tale da richiedere superfici e altezze che hanno imposto l'innalzamento della quota di imposta della copertura. Come per gli altri corpi, anche in questo caso la struttura portante sarà rialzata con pilastri in pietra posti alle estremità mentre i nuovi tamponamenti saranno in legno all'interno dei quali si apriranno i nuovi serramenti. Le aperture preesistenti verso l'esterno, benché non si prestino più ad un loro sfruttamento, saranno comunque riproposte nella posizione e nella forma originaria così come verranno mantenute le scalette esterne in pietra.