CAMPANILE E CHIESA DELLA SS TRINITA'

A seguito di un evento atmosferico violento in concomitanza del quale un fulmine ha colpito direttamente il lato Nord-Est della sommità del campanile in corrispondenza della base della cella campanaria è stato necessario l'intervento di restauro del campanile e della copertura della Chiesa della S.S. Trinità che sorge in Sostegno (BI).

Il primitivo corpo della Trinità, cioè la parte anteriore della chiesa attuale, è una costruzione tardo medioevale a pianta rettangolare che risale al XV secolo. Le prime notizie storicamente certe sono quelle riportate nel resoconto della visita pastorale del vescovo Bonomi del 1573.

L'analisi del degrado degli elementi costituenti la torre campanaria è partita naturalmente dai danni cagionati dal fulmine ma si è estesa ai fenomeni di degrado già in atto, fisiologici per un manufatto la cui epoca di costruzione risale per l'appunto al XV secolo; il progetto di restauro ha previsto quindi il ripristino prioritario dei danni recenti ma anche alcuni interventi a corollario al fine di garantire la conservazione del manufatto in condizioni ideali per il prossimo futuro.

Il fulmine aveva causato:

  • l'asportazione di una consistente quantità di muratura in mattoni di laterizio originari della struttura del campanile e del relativo intonaco;

  • l'instabilità e il lieve cedimento (deformazione) della struttura sommitale di copertura del campanile;

  • la proiezione dei conci murari sulle falde di copertura sottostanti con il conseguente danneggiamento in punti localizzati del manto e della struttura lignea di copertura;

I degradi dovuti all'antichità del manufatto consistevano fondamentalmente in:

  • dilavamento e distaccamento localizzato dell'intonaco in malta di calce;

  • erosione dei mattoni esposti agli agenti atmosferici;

  • deformazione degli elementi lignei strutturali del tetto;

  • fragilità degli elementi del manto di copertura in coppi.

L'intervento ha comportato:

  • il ripristino della posizione originaria della copertura facendo in modo di recuperare il lieve cedimento subito mediante l'uso di martinetti in grado di risollevare la cornice e la copertura fin tanto che non venga ricostituita la muratura sottostante sulla quale tornerà ad appoggiarsi;

  • la realizzazione di un attento intervento di scuci e cuci della muratura danneggiata dal fulmine al fine di ricostituire la conformazione originaria dell'angolo nord-est ora mancante con le dovute garanzie di stabilità meccanica-strutturale, legando in modo intimo la vecchia muratura e la nuova ricostituita mediante l'impiego di materiali assolutamente coerenti con quelli dell'epoca di costruzione quali mattoni pieni in laterizio legati con malta di calce;

  • la realizzazione di intonaco di finitura mediante l'impiego di premiscelati a base di calce naturale con speciali aggregati e terre naturali, che una volta lavorati ed opportunamente “dilavati” restituirà l'originario effetto antico;

  • la ripassatura della copertura della torre campanaria e ripristino della croce metallica;

  • il rifacimento del manto impermeabile delle coperture danneggiate mediante la rimozione dei coppi, la regolarizzazione o la sostituzione degli elementi di listellatura ove notevolmente deformati o in precario stato di conservazione mediante l'impiego di legname dalle sezioni coincidenti con quelle presenti, la ricostituzione del manto di copertura con coppi di canale nuovi e coppi a cappello vecchi;

  • la sostituzione della lattoneria (gronde, faldali e pluviali) con elementi in rame;

  • la realizzazione di un sistema di protezione dalle scariche atmosferiche mediante il collegamento della croce posta alla sommità della copertura con una treccia in rame portata alla base della torre e collegata alla rete di messa a terra.