PALAZZO RIVETTI

L’area in oggetto è situata sul ciglio orientale del torrente Cervo, a sud dell’antico perimetro fortificato della città. Antecedentemente sede degli opifici Galoppo, fu affittata dopo il 1886 dalla società Lanifici Rivetti che in seguito, per esigenze di espansione produttiva, la occupò in ogni sua parte. L’intervento ha riguardato una porzione degli edifici superstiti del grande complesso produttivo dei Lanifici Rivetti. Esso, nel momento di più grande sviluppo, si estendeva per un tratto di circa 800 metri e comprendeva fabbricati civili ed industriali realizzati tra la seconda metà dell'800 ed i primi del '900 alla sommità del terrazzo di erosione del sottostante torrente Cervo. Il complesso risulta essere tutt’oggi l’ultima propaggine del nucleo edificato della città di Biella verso est.

Gli edifici superstiti un tempo rappresentavano il cuore amministrativo e residenziale del complesso e per la loro collocazione si ponevano in più stretta relazione con il tessuto urbano del centro cittadino, sorti sull’asse viario di quella che un tempo era la Via Vittorio Emanuele, attualmente Via della Repubblica, compresi tra le vie Cernaia e Matteotti (a nord) e Bertodano (a sud).

Il complesso di edifici oggetto di intervento è più efficacemente analizzabile individuando i singoli corpi di fabbrica che lo componevano, ognuno dotato di caratteristiche e peculiarità proprie che lo rendevano riconoscibile in un contesto sviluppato senza soluzione di continuità.

Partendo da nord si individuava l’edificio prospettante via Repubblica, a manica rettangolare con i locali che si affacciavano sui due prospetti contrapposti e limitato fra gli edifici in aderenza a nord e a sud. Esso si presentava con destinazione commerciale al piano terreno e residenziale ai piani primo e secondo.  L’assetto distribuito si sviluppava a partire da un vano scala posto in posizione baricentrica, accessibile al piano terreno mediante un androne passante, sul quale si aprivano direttamente gli accessi alle singole unità residenziali dei piani superiori. Di carattere popolare, l’edificio non presentava che una piccola quantità di elementi decorativi la cui presenza era limitata al prospetto principale (ovest). Le facciate erano risolte con un finto bugnato al piano terreno sul quale si aprivano le vetrine delle attività commerciali riquadrate da una cornice in rilievo in pietra, come peraltro la zoccolatura.

Altra entità omogenea era costituita dalla porzione centrale del fabbricato prospiciente via Repubblica che comprendeva il monumentale atrio di ingresso e si espandeva verso est mediante due propaggini a nord e sud a formare una H; da ritenersi organico ad esso era il grosso corpo di fabbrica a sud-est. Questo nucleo costituiva la grossa parte del cuore direzionale dell’azienda destinata quindi ad ospitare a tutti i livelli uffici, archivi e spazi di rappresentanza. Esso era un organismo edilizio con struttura in c.a. concepita secondo una trama regolare e modulare. Lo schema compositivo dei prospetti, scandito dal susseguirsi di ampie e alte finestrature centinate ad arco ribassato ai vari livelli, lesene e fasce marcapiano in rilievo, zoccolature, era ripetuto sulle facciate interne al cortile, su quelle ad est nonché sulla facciata sud dell’isolato, fino al limite dell’edificio a uffici che occupava la parte sud-est del complesso. I prospetti su strada erano stati ulteriormente arricchiti, rispetto a quelli interni verso il cortile, da sfondati, cornici, modiglioni a sostegno dello spiovente della copertura piana, elementi ringhiera sotto finestra, ringhiere piene in cemento a livello della copertura, zoccolature con intonaco strollato. L’edificio centrale era l’elemento focale dell’intera composizione e il più rilevante dal punto di vista decorativo, il suo prospetto era strutturato secondo una composizione di colonne con capitello ionico che sorreggevano la soprastante trabeazione. Questa veniva suddivisa in tre campi dalla presenza di pilastri che portavano alla sommità un rilevante fregio. La copertura piana, presentava all’intradosso un struttura in cemento a cassettoni regolari. Il frontone che portava l’indicazione della società Lanifici Rivetti S.P.A. campeggiava in modo imponente al disopra dell’ingresso segnalato dalle raffinate e pesanti cancellate in ferro. In genere le decorazioni erano affidate a modanature eseguite con l’intonaco di facciata e a imponenti elementi prefabbricati in graniglia di cemento bocciardato di colore naturale. In data incerta venne aggiunta, sulla copertura piana dell’atrio coperto, una passerella che serviva da collegamento tra i due edifici.

Di pregevole fattura era l’edificio prospiciente la via Repubblica a sud dell’androne carraio e del blocco uffici, che presentava ben evidenti e riconoscibili tratti di una struttura compositiva e decorativa liberty. Già dalla facciata si riconoscevano i tratti di uno stile originale, che attraverso gesti misurati, conformava elementi quali ringhiere in ferro, pannellature sotto finestra, tessere in ceramica colorate, portone, serramenti esterni e spiovente del tetto dalla sobria eleganza.

L’edificio, a tre piani fuori terra, era adibito ad attività terziaria al piano terra e residenziale al piano primo e secondo. Una elevazione della facciata, nella fascia in aderenza all’ultimo fabbricato a sud, disegnava una torretta dalla quale si accedeva ad un terrazzo piano che offriva uno scorcio suggestivo sui tetti della città.

Posteriormente l’edificio si apriva su un angusto cortile interno, compreso tra questo e il grosso volume del corpo ad uffici e l’ultimo edificio a sud, sul quale si affacciavano i piccoli balconi delle varie unità residenziali. Anche questa facciata presentava tracce di ricercata composizione formale disattendendo il comune concetto di prospetto di “risulta”. Si apprezzavano infatti le ampie vetrate colorate che illuminano il vano scala e il “sistema” di finestre e porte.

L’edificio prospettante verso sud aveva un corpo di fabbrica principale con pianta ad “elle” con affaccio su Via Repubblica e verso sud. Si elevava per quattro piani fuori terra (oltre al sottotetto) tranne per una porzione di dimensioni ridotte, ad un solo piano fuori terra, che aveva funzione di collegamento all’edificio a fianco, prospettante a sud est, estrema propaggine del corpo uffici del blocco centrale.  La destinazione d’uso dei locali era commerciale al piano terreno e residenziale ai piani primo, secondo e terzo.

La facciata che prospettava verso la Via Repubblica era disegnata al piano terreno da falso un bugnato che terminava con una fascia a riquadri e decori a stucco di colore diverso, e da una fascia verticale sul confine con l’edificio in stile liberty.

Il corpo di fabbrica ad un piano fuori terra che congiungeva l’edificio descritto alla restante porzione di facciata era di fattura molto semplice, con due aperture contornate da cornici molto semplici e copertura a terrazzo piano.

Il progetto ha previsto il recupero di tutti gli elementi originali dei fabbricati e l’eliminazione delle superfetazioni che sono state aggiunte in epoche successive generando un degrado estetico, strutturale o funzionale dell’apparato stesso. Le facciate sono state restaurate preservando una compatibilità con le colorazioni originarie in base allo schema di colorazione allegato al progetto, mutuato dall’analisi stratigrafica che è stata effettuata.

Le decorazioni presenti sono state recuperate e restaurate tramite l’utilizzo di materiali, tecnologie e tecniche che hanno provveduto altresì a proteggerle dagli agenti atmosferici, dallo smog e da elementi generici che ne favoriscano il degrado.

Gli elementi originari dell’epoca quali materiali lapidei e manufatti in graniglia di cemento bocciardato sono stati, ove possibile, totalmente recuperati previa pulitura tramite getto d’acqua nebulizzata atto ad eliminare gli elementi ad essi estranei pur conservando l’integrità degli stessi.

Relativamente ad altri elementi originari dell’epoca quali ringhiere metalliche, serramenti interni ed esterni in legno, persiane ed altri elementi in genere, essi sono stati restaurati ove possibile e sostituiti con elementi del tutto simili sia per quanto riguarda forma, dimensioni, materiali, colori, avendo cura di provvedere all’eliminazione di elementi estranei aggiunti in un secondo tempo, di materiale, forma o colore dissimili da quella che era la tipologia originaria dell’epoca.

Il progetto di ristrutturazione degli edifici prospettanti la Via Repubblica è stato integrato dalle realizzazioni previste dallo sviluppo del Piano Particolareggiato per l’area entrostante (attualmente in corso di approvazione), e l’ingresso monumentale degli ex Lanifici Rivetti è divenuto l’ingresso pedonale principale del complesso residenziale, terziario e commerciale cheè sorto sul versante est della proprietà.

I fabbricati ristrutturati hanno destinazione d’uso commerciale e terziaria/uffici al piano terreno, mentre i piani superiori sono adibiti a residenza ed uffici.

Il progetto ha infine previsto il recupero del sottotetto degli edifici a Nord e a Sud. Per soddisfare i requisiti di abitabilità sono stati realizzati alcuni abbaini per garantire ai nuovi vani il rapporto aeroilluminante richiesto.